martedì 2 febbraio 2016

UN TUFFO A GOODISON PARK: SPEEDO MICK

di Redazione (per seguirci su fb clicca qui)

Speedo Mick sullo sfondo dopo un gol dei toffees

"Ma chi è quel pazzo in costume?". Da qualche tempo a Goodison Park un uomo sfida freddo, sguardi meravigliati e convenzioni sociali. Lo fa consapevole, fiero: vuole sensibilizzare e ricavare soldi da donare in beneficenza. Michael Cullen è un supereroe degli spalti, un Toffee che rapidamente si sta contornando d'aura leggendaria. Noi di Parterre l'abbiamo contattato incuriositi. Una serie di domande per sapere qualcosa di più su Speedo Mick, per conoscere meglio quell'uomo in costume che esulta ad ogni rete di Lukaku. 

Buonasera Mister Cullen... o Speedo Mick. Fa freddo lì? Qui ci sono cinque gradi e per uscire a portare fuori la spazzatura dobbiamo vestirci come orsi. Non ci sentiamo affatto uomini: intervistarla, a dirla tutta, è abbastanza imbarazzante. 

"Let's kick cancer into touch"
In Italia pensiamo al calcio inglese come un mondo ancora puro, magico, appassionante. Ma la realtà pare un po' diversa: gli stadi somigliano ormai sempre più a teatri, per esempio. Forse è per questo che potremmo definirti il giullare ribelle del calcio inglese. La definizione calza?

Sono un ribelle ma ho una causa. Ed è combattere il cancro. E ovviamente andare a vedere il mio amato Everton! Siamo dell'Everton, non siamo teatrali ma passionali. Viviamo per il sabato pomeriggio e ci occupiamo l'uno dell'altro nella nostra comunità. Non siamo affatto ricchi, ma non siamo secondi a nessuno quando si tratta di darci una mano o di supportare qualcuno in modo tale che quello/a non lo scordi mai.

Hai cominciato tutto questo dopo aver attraversato il Canale della Manica a nuoto. Ti spingerai verso nuove avventure? Cosa dovremmo aspettarci da te, d'ora in avanti? 

Ho iniziato a indossare i miei Speedo già dalla scorsa stagione. Li ho indossati anche in Svizzera contro lo Young Boys e a Kiev contro la Dinamo; credetemi, lì faceva davvero freddo (ed è stato piuttosto imbarazzante). Faccio tutti i 90 minuti, in casa e trasferta, con i miei occhialini e la mia cuffia, lo farò fino all'ultimo minuto della stagione per raccogliere fondi per il Woodlands Hospice. Finora ho raccolto 15mila Sterline, soldi che mi sono stati donati dai tifosi di tutto il Paese ma non solo: mi hanno aiutato anche tifosi italiani, americani, australiani e canadesi. Devo soprattutto congratularmi e ringraziare i tifosi dell'Everton che hanno continuato a supportare la mia causa ogni singola settimana.

Scarpe, costume, sciarpa e cuffia...
Per ora la sfida è di indossare il mio costume fino alla fine della stagione, poi vorrei diventare il primo uomo della storia ad andare ad una finale di coppa a Wembley con occhialini e cuffia: purtroppo quest'anno tutto è sfumato dopo la sconfitta per 3-1 contro il City, ma credetemi, succederà. Dopo il termine della stagione, poi, spero di riuscire ad attraversare i Pirenei. In costume, ovviamente.


Speedo Mick hai trovato lungo il tuo cammino qualche groupie sugli spalti? O è sempre stata una questione di mal di pancia e gelo?

No, niente groupie (ride). Ma ho migliaia di fan dell'Everton e di altre squadre in tutto il paese. E sì, si gela sempre. L'unica cosa che mi scalda sono i gol dei Toffees.

Non ti chiederemo se "ne vale la pena" perché sappiamo che stai facendo tutto questo per beneficenza e ciò è veramente lodevole ma... te lo sei mai chiesto, lungo quegli interminabili gelidi minuti con soltanto il tuo Speedo addosso?


Non ho mai avuto dubbi su quel che stessi facendo. A parte quando abbiamo giocato col City l'altra sera (ndr: partita di Capital One Cup) quando faceva davvero freddo e mi sono chiesto che diavolo avessi in testa, ma finché lo pensavo un ragazzino è venuto da me e mi ha dato 5 sterline dicendomi "Questo è da parte di mio nonno. Non sta benissimo, anche lui ha il cancro ma mi ha detto di ringraziarti e di portarti il messaggio e questa piccola donazione". Ed ecco perché guardo le partita in costume. Quindi sì, ne vale decisamente la pena.

Mad Clive del Bournemouth si è già unito alla causa di Mick
Le nostre madri ci dicono sempre di indossare le ciabatte quando andiamo in piscina, ormai è una tradizione. Tu le indossi? E' piuttosto importante... ad un sacco di persone interesserà al termine di questa intervista.

Certo! Indosso sempre le ciabatte in piscina. Potete stare tranquilli! (Ride ancora)


Ti chiediamo una cosa importante, Michael: la birra facilita la resistenza?

Non bevo birra, sono solamente un folle. Sono un malato di tè! In inglese "tea-total".

Ti aspetti qualcosa dalla società, a fine stagione? Magari biglietti gratis, gadget, sponsorizzazioni, un incontro con la squadra o... una gara di nuoto con qualcuno? 

Non mi aspetto nulla dalla società, è soltanto qualcosa che faccio perché mi piace nonostante il gran freddo. Sono in lizza per diventare "tifoso dell'anno", ma sono certo che ci sono tifosi dell'Everton più meritevoli di questo riconoscimento. Se dovessi esprimere un desiderio, vorrei una foto con tutti i giocatori dell'Everton. In costume, cuffia e occhialini. Diventerebbe una foto immortale!


Parlando di calcio, qual è il tuo giocatore preferito nella storia Toffee?

Il mio giocatore preferito quando ero ragazzino era Mick Lyons: fece il suo debutto contro il Forest nel 1971 e diventò poi un eroe nella storia del club. Un difensore incredibile, veniva sempre spedito in avanti negli ultimi minuti quando la squadra era alla ricerca di un gol. Ecco come ha fatto a segnare 59 gol nelle sue 473 presenze con l'Everton, gran parte delle quali giocate con la fascia da capitano. Una volta disse che avrebbe corso attraverso un muro di mattoni per l'Everton. Quelle parole descrissero perfettamente l'attitudine di un giocatore che fu esemplare, leggendario. Lasciò Goodison Park nel 1982. E' stato poi nominato come "Everton Giant" alla decima edizione degli "End of Season Awards" organizzati dalla società, nel maggio 2015.

Te la senti di promettere qualcosa nel caso l'Everton si qualificasse per le coppe europee? Immagina, sorteggi di Europa League. Gruppo G: Everton, Helsinki, Rosenborg, Wolfsburg. Brrrr.

Prego e spero di riuscire ad arrivare in Europa l'anno prossimo. La squadra c'è, ma i risultati mancano. Se vincessimo la Capital One Cup continuerò a viaggiare in giro per l'Europa assieme ai nostri fantastici tifosi. Wolsfburg o Helsinki? Non importa, sarò là a tremare! So che potreste definirmi pazzo, ma si vive una volta sola, quindi divertiamoci e facciamo sorridere chi ne ha bisogno.

Vorremmo aiutarti nella tua ammirevole iniziativa. Dì ai nostri lettori come fare, e speriamo tutti quanti che presto avrai nuovi sostenitori direttamente dal nostro Paese. Anche perché pure qui è pieno di matti dal cuore d'oro: cooperazione internazionale, ecco come si chiama.

Visitate www.justgiving.com>SpeedoMick. Ecco come potete aiutarmi, anche con una minima donazione. Grazie Italia, grazie Parterre!

Grazie per il tuo tempo, Speedo Mick. Speriamo di vederti presto su e giù dal paese. E ci auguriamo che sia un inverno veloce: sei pazzo, e ci piace.