martedì 23 aprile 2013

"LOCO", PAZZIA E PELOTA

Maradona e Higuita

 "Senza il condimento della follia non può esistere piacere alcuno"

Un visionario Erasmo da Rotterdam tratteggiava così, scindendo qualsiasi legame con la tradizione, uno dei maggiori tabù dell'umanità. La pazzia, l'estro che supera i limiti, l'inconsueto che diventa legge. Se avesse saputo avrebbe fatto carte false, l'intellettuale umanista, per ritrovarsi in qualche stadio, dinnanzi alla folla in delirio, alle giocate di un mago, alle azioni di un folle sul prato verde. Si sarebbe di certo esaltato in terra sudamericana, dove più si tributa, quasi sacralmente, la figura del "diverso". Terra di contraddizioni e stranezze, terra di passione e devozione. Genitrice d'unicità. 

Carlos Alberto Valderrama
"Loco", questo il nomignolo che viene, sempre, riservato a colui che meno è banale. "Loco" è un marchio indelebile, un simbolo di estremi a contatto in un'unica figura. "Loco" è fascinazione. "Loco" è il cuore battente del futbol. "Loco" è la consacrazione del non convenzionale. "Loco" è simbolo d'ispirata umanità, di talento scintillante. "Loco" è la vita fuori dal campo, lo sconosciuto e l'inflazionato.

"Loco" è la rubrica che vi proporremo nelle prossime settimane, portandovi per mano e facendovi visitare il manicomio più bello del mondo. Stanza per stanza, numero per numero, maglia per maglia. Casi unici, pazienti d'eccezione. Un viaggio tra chi, da buon sudamericano, non ha mai represso l'animo peculiare. Camice di forza, pelota che rotola. Stralci di vite mai, veramente, comprese.


Gianmarco Pacione

Nessun commento:

Posta un commento